Fennesz, Christian

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velvet)))
CAT_IMG Posted on 10/1/2008, 23:39




Vive a una decina di chilometri da Vienna, in un piccolo villaggio raccolto sulle rive del lago di Neusiedl dove le nervose ondulazioni montuose si stemperano in splendide vallate pianeggianti che si infuocano al tramonto schiudendo orizzonti imperturbabili.
Christian Fennesz è cresciuto in questo eremo vitale respirando umori mitteleuropei di lunga data, musicando quelle sensazioni attraverso le moderne tecniche elettroniche, infondendo cioè quella weltanshauung pensosa e elusiva, austera ma tenace nelle maree radioattive dei circuiti digitali, scovando altresì nei difetti tecnologici, nei bug, e nei test tones, una via d'espressione unica, personale, fatta di microvariazioni elettriche che contemplano quelle dello spirito.
Nel viennese, tradizione e fermento cosmopolita si muovono di continuo, contraddistinguendo una ricerca musicale che vede nell'uso del laptop e della chitarra le sorgenti principali, le bacchette magiche con cui creare universi insondabili, come nel caso di Hotel Paral.lel, album d'esordio che lo svela al pubblico specializzato o come del successivo Plus 47°... nel quale il sound s'incentra maggiormente nell'elusione e nell'estraniazione celebrale.
Su piani non del tutto dissimili prende quota l'elegiaco Endless Summer, capolavoro del musicista nonché concept più accessibile, che abbandona in parte il serioso dogma elettroacustico a favore di sottilissimi richiami agli immaginari spensierati della California dei tempi d'oro; e, attraverso superfici ancor più levigate, mescolate a sperimentazioni più scopertamente legate al suono acustico della chitarra si apre Venice, l'album di transizione che vede altresì la partecipazione di David Sylvian in una traccia.

Procuratevi Hotel Paral.lel e Endless summer.
 
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